Conchiglie
Conchiglie
Tra la Calabria e Nisida. Memorie di una ragazza anni Cinquanta
La memoria è un ossimoro. Nulla è più fortemente radicato nella mente di un ricordo, e niente è più fragile. Nulla è più vero di ciò che ciascuno ricorda, eppure niente quanto un ricordo può essere impreciso o erroneo. Vale per i ricordi personali, e, ancora di più, per i ricordi di altri, diventati nostri senza alcuna possibilità di verifica. I ricordi sono la rete che ci sorregge nel crescere e, in poco tempo, possono svanire dalla mente. Possiamo ricordare fino alla fine dei nostri giorni il colore del vestito che avevamo addosso il giorno che abbiamo baciato per la prima volta, eppure possiamo dimenticare fatti e momenti importanti della nostra vita fino a non sapere più nemmeno il nostro stesso nome. Niente è meno misurabile della memoria: che può allargare a dismisura fatti insignificanti o ridurre a nulla episodi importanti. La storia è cosa ben diversa dalla memoria. Ma non ci sarebbe storia senza memoria. Ricordare può essere talvolta un dovere, un bisogno, una testimonianza; spesso un dolore, altre volte una gioia. Di certo, finché si ricorda si è vivi. E anche finché si viene ricordati.
Daniela De Crescenzo