Notice: Function _load_textdomain_just_in_time was called incorrectly. Translation loading for the js_composer domain was triggered too early. This is usually an indicator for some code in the plugin or theme running too early. Translations should be loaded at the init action or later. Please see Debugging in WordPress for more information. (This message was added in version 6.7.0.) in /web/htdocs/www.fondazioneguidacultura.it/home/wp-includes/functions.php on line 6121
Chi Siamo – Fondazione Guida alla Cultura

CHI SIAMO

UN PO’ DI NOI

La Fondazione Guida alla cultura ETS è un organismo no profit nato per iniziativa di un gruppo di intellettuali e scrittori, docenti e cittadini convinti della necessità di promuovere quanto più possibile sul territorio campano la solidarietà sociale e l’amore per la cultura, da cui poi il rispetto verso l’altro.

Dapprima riconosciuta dalla Regione Campania tra le no – profit di promozione sociale con decreto n. 121 del 17/02/2017 per l’impegno sociale dimostrato con la diffusione del rispetto verso i beni culturali, il libro e il piacere della lettura, l’attenzione verso gli altri, la cultura della legalità, dallo scorso mese di gennaio 2022 la Fondazione Guida alla Cultura ETS è stata iscritta nel Registro Unico Nazionale del Terzo settore, ottenendo la personalità giuridica e ammessa all’uso dell’acronimo Ente del Terzo Settore.

La società odierna, infatti, fatta di voci squillanti e spesso dissonanti, dimentica sempre più spesso l’importanza dell’impegno verso il sociale.

Ciò accade soprattutto ai giovani, fagocitati da ritmi di vita frenetici e da falsi modelli e falsi ideali fin troppo spesso sensibili al richiamo dell’indebitamento che sfocia poi nell’usura pur di ottenere il raggiungimento dei cosiddetti “falsi miti sociali”.

Riportarli al mondo della legalità e del rispetto delle regole anche attraverso la lettura di un testo, di un libro servendosi della cultura in senso lato, è l’obiettivo principale della Fondazione Guida alla Cultura.

L’educazione alla legalità si colloca nel più ampio orizzonte dell’educarci insieme ai rapporti umani, con tutto ciò che questo comporta: capacità di riconoscimento, di ascolto, di reciprocità, d’incontro, di accoglienza.

Nella consapevolezza che la diversità non solo fa parte della vita ma è la vita, la sua essenza e la sua ricchezza.

Non c’è chi non veda l’urgenza di un grande recupero di moralità personale e sociale, di legalità. Sì: urge un recupero di legalità

Giovanni Paolo II
Napoli, 1990

Già Giovanni Paolo II, parlando a Napoli nel 1990, rilevava la grave crisi di legalità dell’Italia.

Piccoli e grandi reati diventati costume – o meglio malcostume – espressioni di un’illegalità che è stata “depenalizzata” nelle coscienze e da lì si è insediata nelle pieghe della vita sociale.

Forme di corruzione e abuso che delle mafie sono spesso il “viatico” e l’anticamera.

Lo stesso Papa Francesco, durante la sua visita a Napoli dello scorso 31 marzo 2019 ha rivolto parole ai napoletani per invitarli ad aiutare i giovani per la loro educazione alla legalità, al rispetto per gli altri.

I giovani sono il primo pubblico che la Fondazione raggiunge, perché sono loro i primi a dover capire entità e gravità di fenomeni sociali ormai dilaganti come quello dell’aumento della criminalità, dei micro reati, dell’instabilità familiare.

L’idea portante è stata sin dalla costituzione della Fondazione quella di coinvolgere anche un pubblico istituzionale, dei media, giornalisti compresi, e una parte consistente di pubblico giovanile tramite gli accordi con i presidi delle scuole medie e superiori.

Spezzare insieme la catena dell’usura, è uno degli obiettivi, perseguiti realizzato finanche con uno spettacolo teatrale presso un teatro cittadino.

Storie sospese tra il sovraindebitamento e l’usura costituiscono riflessioni vive su un tema di scottante attualità, che viene storicamente da lontano e che oggi assume caratteristiche e modalità sempre più pervasive e subdole.

La Fondazione Guida alla Cultura si è ritagliata uno spazio in Città anche per proporre esempio e guida per una vita consapevole, un monito pulsante ad essere attenti alla trappola dell’esclusione, che si approfitta della vulnerabilità emotiva e psicologica delle persone in difficoltà, ma anche una spinta al coraggio di chiedere aiuto quando il rischio di vivere ai confini del sociale diventa insormontabile e pericoloso.